TEXAS, U.S.A. - Voci dal Braccio della Morte

          Ultimo aggiornamento: 22/10/2008
   

CALEIDOSCOPIO SULLA CAMERA A GAS

(John M. Johnson)

Per Donald Eugene Hardin, 43 anni, era la fine benvenuta di un lungo viaggio. 14 anni dai 3 omicidi. Trascorsi nella riflessione, disperazione, speranza, rabbia e perdita. Tempo per sentire "rimorso... tanto quante le stelle" per "...le atrocita' commesse contro il mio prossimo" e per scrivere l'epitaffio: "Donald Eugene Harding mori' come visse... con grande dolore".

II

Per i 98 altri uomini nel braccio della morte era il momento di perdere uno di loro stessi, un veterano rispettato, tra tutti quelli conosciuti dentro e fuori la cella. L'ansieta' faceva chiedere: "Come se ne andra' Don?" E quando seppero che Don era volato via come un uccello, non appena ebbe inalato i fumi tossici, si brindo' celebrando la moralita' tribale che segna il cammino verso la morte.

III

Per il procuratore generale Grant Woods, il momento di trionfo su anni di ritardi burocratici e giudiziari diede energia allo spirito, una sensazione di vittoria per la giusta vendetta e un momento per colpire la corazza della ragionevolezza, in nome delle vittime perdute. E un momento per anticipare le grandi ricompense politiche per avere mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale.

IV

Per Donna Hamm, l'unica testimone personale dalla finestra della camera a gas, notti di ansia e insonnia furono i compagni non invitati. Apprensione circa il chiedersi cosa uno possa sentire al momento del contatto finale con la morte. Ma, sorpresa! Una grande rabbia al culmine di questo cerimoniale. E un senso di mortificazione, realizzando che si appartiene ad una tribu' che fa questo tipo di cose nel nome della giustizia.

V

Per Deborah Gage, figlia di una vittima, il terribile momento del dovere passo' appena le pillole di cianuro caddero nel secchio, dopo cosi' tanti anni di sofferenza e senso di perdita, riempiti con l'afflizione per un padre molto amato che non tornera' quando questo atto sara' compiuto. E la terribile realizzazione che questa notte non e' una fine, ma un nuovo inizio, con piu' violenza nell'animo.

VI

Per Cameron Harper, News Team 3, era una storia circa quante pastiglie di cianuro cadessero alle ore 22:19 nel secchio, solo un pezzetto firmato A.G., un profondo respiro tenuto per 57 secondi, seguito da 6 minuti e 38 secondi di violente scosse e convulsioni. "Non fare sbagli su questo, questa e' una morte molto, molto violenta".

VII

Per Tom Rankin, rude capo poliziotto di Florence, era "un privilegio ed un onore" assistere all'esecuzione di Harding, che "moriva meglio delle sue vittime". Ma una scoperta scioccante, 2 giorni piu' tardi, di un grande, inatteso e indesiderato senso di repulsione verso cio' che osservo', il crudele e insolito rituale, cosi' impazientemente atteso tra i suoi doveri.

VIII

Per 147 contestatori che giunsero nel prato all'angolo della Butte con la Main, donne e uomini con diversi credo e motivazioni, fu un momento di testimonianza, di crescita per i valori condivisibili della vita e per esprimere indignazione verso il sistema che uccide per prevenire uccisioni, che valuta alcune vite piu' preziose di altre.

IX

Per i buoni Ragazzi-Bene, parcheggiati nei loro fuoristrada lungo tutta la Butte, era il momento per farsi qualche fetta di vitello Jerky e un paio di Sixes al circolo K, trovando un posto dove parcheggiare il Bronco vicino al Blue Mist Hotel e fare una piccola gara fino all'apertura, intorno alle 20:19. Lasciate queste grosse citta' "Pinkos". Lasciate che vengano tempi migliori!

NOTA: Donald Eugene Harding mori' nella camera a gas in Arizona il 6/4/1992. Il racconto di un testimone apparse nell'estate 1992 (Vol. II n°3, ed. Endeavor).

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